giovedì 28 gennaio 2010

Ancora ferma produzione in Fiat Termini Imerese

Palermo, 28 gen.- (Adnkronos) - Ferma anche oggi la Fiat di Termini Imerese (Palermo), dopo la decisione dell'azienda torinese che ha sospeso la produzione a causa della protesta degli operai di una ditta dell'indotto. I lavoratori, una decina in tutto, da una settimana sono sul tetto dello stabilmento per protestare contro l'annunciato licenziamento. Le mogli e i familiari protestano invece nel piazzale della fabbrica. Gli operai questa mattina si sono presentati regolarmente ai cancelli all'inizio del primo turno, ma erano chiusi. "Il fermo della produzione non dipende da noi, per questo ci siamo presentati regolarmente", spiegano gli operai.

martedì 26 gennaio 2010

«Giustizia per Maria Grazia»

Un mese dai funerali di Maria Grazia Lombardo, la bimba di 5 mesi deceduta per soffocamento da rigurgito di latte e dopo un’intollerabile attesa di treore all’elipista di Ponte Olivo per il trasporto all’ospedale Cervello di Palermo.
Una triste storia che ha commosso l’Italia intera. Un mese dopo i genitori di Maria Grazia, Fabrizio Lombardo ed Alessia Mulè, affranti dal dolore, hanno inviato una lettera ai politici gelesi per far emergere il peso del loro silenzio.
"E’ già passato un mese dalla scomparsa di nostra figlia senza che il tempo abbia scalfito il nostro dolore - scrivono i coniugi Lombardo- ringraziamo tutti quelli, parenti ed amici, che ci sono stati vicini. Sicuramente ad aumentare la nostra sofferenza è stata la totale assenza di interesse dei politici gelesi ed in particolare coloro che ricoprono un ruolo istituzionale, il deputato europeo on. Rosario Crocetta, i deputati regionali on. Lillo Speziale e Miguel Donegani, il presidente della nostra provincia e deputato regionale on. Pino Federico, che con il loro silenzio hanno reso di fatto lecito che un una città come Gela sia normale che una bambina di appena cinque mesi, attenda quattro ore all’ospedale di Gela - non attrezzato per una rianimazione pediatrica- e tre ore dentro un’ambulanza in sosta presso l’eliporto dell’ Enimed in attesa dell’elisoccorso per il trasferimento in una sede più appropriata".
"Ciò che speriamo- concludono i genitori di Maria Grazia - è che la morte di nostra figlia , che nessuno potrà portare indietro, sia da monito affinchè casi di disservizi come questi in una città come Gela non accadano mai più". Fin qui la lettera dei genitori.
L’ing. Lombardo conferma che "i deputati locali non solo sono stati assenti a livello pubblico ma anche privatamente.
Non una telefonata, non un messaggio di cordoglio da parte loro.
Insomma il totale disinteresse rispetto ad una bimba che muore a 5 mesi dopo che i soccorsi arrivano in fortissimo ritardo".
Insomma cosa hanno fatto i nostri politici, prima e dopo quella triste storia, per difendere il diritto di una città di 80 mila abitanti e per giunta con un petrolchimico ad avere strutture e servizi ospedalieri adeguati? E’ quello che si chiedono in tanti in città. La risposta è sotto gli occhi di tutti.
"Mi rendo conto - ci dice l’ing. Lombardo - che non tutti gli ospedali possono essere attrezzati per ogni tipo di cura ma almeno che si garantiscano i soccorsi immediati. Nella vicenda di nostra
figlia abbiamo registrato il silenzio dei politici mentre come minimo si sarebbero dovuti indignare, avrebbero dovuto denunciare loro le carenze della nostra sanità".
La famiglia Lombardo ha deciso di rivolgersi ad un legale per andare a fondo e ricostruire tutte le fasi di quella terribile giornata in cui la loro secondogenita ha perso la vita. Intanto la commissione d’indagine nominata dall’assessore regionale alla sanità ha completato le audizioni di tutti i medico che a vario titolo si sono occupati della piccola Maria Grazia ed ora dovrà depositareuna relazione all’assessore.
Dovunque approderanno le indagini, la storia di Maria Grazia Lombardo dovrebbe fare riflettere sulle condizioni nei nostri servizi sanitari e sollecitare chi ha più altre responsabilità a cariche istituzionali ad occuparsi di sanità in relazione ai bisogni dell’utenza e del territorio, non solo quando ci sono incarichi e posti di potere.
fonte:MCG "La Sicilia"

lunedì 25 gennaio 2010

Mafia: Cuffaro, lascio ogni incarico nell'Udc

Il senatore Udc, Salvatore Cuffaro, condannato a 7 anni di carcere per mafia annuncia di lasciare ogni incarico nel partito. All'ex governatore della Sicilia i giudici hanno riconosciuto nel processo di secondo grado il favoreggiamento aggravato e la rivelazione di segreto istruttorio. 'So di non aver mai voluto favorire la mafia - dice Cuffaro - e di essere culturalmente avverso a questa piaga, come la sentenza di primo grado aveva stabilito. Prendo atto pero' della sentenza'.
fonte:ansa

domenica 24 gennaio 2010

"Morte sorelline tragedia per citta' proclameremo lutto cittadino"

Agrigento, 23 gen. - (Adnkronos) - "Una tragedia per tutta la nostra citta'". Cosi' Domenico Russello, sindaco di Favara, comune in provincia di Agrigento, commenta all'ADNKRONOS il crollo, all'alba, di una palazzina del centro storico nel quale hanno perso la vita due sorelline di 14 e 4 anni. "Proclameremo il lutto cittadino - aggiunge il primo cittadino - e non possiamo che unirci al dolore dei parenti delle piccole".
fonte:adnkronos

giovedì 21 gennaio 2010

Calabria: Loiero, visita Napolitano segno di attenzione per

Reggio Calabria, 21 gen. - (Adnkronos) - ''La visita del presidente della Repubblica e' un segno di grandissima attenzione per la nostra regione''. Queste le parole del presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, dopo aver incontrato, per oltre venti minuti e da solo, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. ''Ho ringraziato il presidente - ha detto Loiero - per il suo ritorno in Calabria dopo i fatti drammatici di Rosarno e la bomba alla Procura Generale di Reggio Calabria. La nostra e' una regione, come ha detto lo stesso Napolitano, molto esposta, perche' c'e' una presenza forte della criminalita'''.
''Con il presidente - ha aggiunto Loiero - abbiamo anche parlato di immigrazione, dei fatti di Rosarno ma anche dei paesi dell'accoglienza, tanto che abbiamo deciso di fargli vedere in anteprima il cortometraggio girato da Wim Wenders sull'accoglienza in Calabria che parte proprio da un episodio avvenuto quando il presidente era ministro dell'Interno, e gesti' il problema con grande equilibrio, sensibilita' e tatto''.
''Il cortometraggio - ha concluso Loiero - mette in evidenza un elemento forte che esprime appieno il sentimento dei calabresi nei confronti dell'ospitalita' e dell'accoglienza''.

mercoledì 20 gennaio 2010

Mafia, cosche preparavano omicidi

Le cosche di Gela erano pronte a uccidere l'ex sindaco Rosario Crocetta, attuale parlamentare europeo del Pd, e una cugina del Gip del tribunale di Caltanissetta, Giovanbattista Tona, che i mafiosi credevano fosse la sorella del magistrato per la forte somiglianza tra i due. Secondo le intercettazioni ambientali effettuate dalla polizia, a partire da oggi, ogni giorno poteva essere quello giusto per fare scattare l'agguato, che le cosche preparavano da tempo per vendetta. Il piano criminale è stato sventato grazie alle indagini della squadra mobile di Caltanissetta e del commissariato di Gela, coordinati dalla Dda nissena, avviate dopo l'arrivo dal carcere di una lettera rivelatrice, fatta pervenire da un detenuto agli inquirenti. Così, durante la notte, è scattata l'operazione "Extrema Ratio", con la notifica in carcere di cinque ordinanze di custodia cautelare ad altrettanti esponenti di spicco della mafia di Gela, già in stato di detenzione per altri reati. I cinque provvedimenti restrittivi e la denuncia di correità nei confronti di altri quattro imputati (tutti detenuti), sono stati emessi dal Gip, Marcello Testaquadra, su richiesta della Dda di Caltanissetta, con l'accusa di associazione mafiosa.
fonte:ansa

venerdì 15 gennaio 2010

Catania, il Tar dispone conteggio schede per sindaco. Accolto il ricorso di Musumeci

La prima sezione catanese del Tar Sicilia, a distanza di un anno e mezzo ha accolto il ricorso di Nello Musumeci, esponente de La Destra, e candidato a sindaco di Catania che si fermò al 27%.
Saranno così ricontrollate le schede di 300 sezioni su 330 relative all'elezione a sindaco nel capoluogo etneo. La competizione fu vinta dell'esponente del Pdl, senatore Raffaele Stancanelli che ottenne il 54% dei voti alle comunali che si tennero il 15 e il 16 giugno del 2008.
Musumeci chiese subito dopo le elezioni la verifica dei responsi elettorali per aver, secondo lui, riscontrato irregolarità in almeno diecimila schede. La verifica dovrà essere effettuata dalla Prefettura e dovrà concludersi entro il prossimo 8 luglio.
"Non ho nessun risentimento - ha detto Musumeci - ho sempre creduto serenamente e fermamente nel giudizio della magistratura catanese. La decisione del Tar dimostra come la nostra iniziativa era giusta ed indubbiamente tutto cio' mi rende felice anche perche' e' stata fatta giustizia".
fonte:adnkronos

lunedì 11 gennaio 2010

MALTEMPO: FREDDO ANCHE IN SICILIA, SULL'ETNA -8 MA POCA NEVE

Leggere nevicate la scorsa notte in Sicilia sui Nebrodi e sulle Madonie, ma transito regolare su tutte le strade montane, dove comunque sono obbligatorie le catene al seguito. Malgrado le temperature rigide, che a quota 2.500 sull'Etna sono scese fino a 8 gradi sotto zero, questa mattina non si segnalano strade gelate. Nella serata di ieri sono intervenuti gli spazzaneve sulla Sp 54 tra Petralia Soprana (Palermo) e la stazione sciistica di Piano Battaglia, dove si era formato uno strato di circa 10 centimetri di neve. L'arteria questa mattina e' transitabile, come pure la provinciale Mare-Neve per l'Etna, dove nella notte c'e' stata una leggera nevicata, comunque insufficiente all'apertura degli impianti sciistici. Questa mattina sul vulcano a quota 1900 il termometro segna -2 e -8 a quota 2500, ma il manto nevoso e' scarso anche a causa dello scirocco delle scorse settimane segnate dalle piogge anche ad alta quota dove, solitamente, in questa stagione nevica invece abbondantemente. Condizioni meteo che fino ad oggi non hanno consentito la formazione di un manto nevoso consistente sul quale poi si depositano le nevicate successive. Oggi la Funivia dell'Etna a quota 1900 e' ferma per il vento che soffia a 65 chilometri orari e malgrado la bassa temperatura a causa della nebbia e della forte umidita' piove piuttosto che nevicare. Gli operatori etnei attendono la perturbazione che mercoledi' dovrebbe interessare la Sicilia e insistere tra giovedi' e venerdi' con nevicate intense. Ma per il momento l'afflusso turistico sul vulcano e' molto scarso e con le attuali condizioni meteorologiche la stagione sciistica e' considerata compromessa.
fonte: (AGI)

domenica 10 gennaio 2010

"Anziché ai negri, sparate ai mafiosi". Feltri provoca i calabresi

"Anziché ai negri, sparate ai mafiosi". Vittorio Feltri e il suo 'Giornale' scelgono un titolo altamente provocatorio nell'apertura dell'edizione di oggi dedicata alla ''caccia al negro'' scatenatasi a Rosarno. Feltri è durissimo con i calabresi e li invita a centrare il vero bersaglio, non tanto gli immigrati stagionali ma la 'ndrangheta. "Se i calabresi - si legge nel sottotitolo dell'apertura - combattessero la 'ndrangheta con la stessa foga con cui si ribellano agli immigrati, risolverebbero i problemi della loro regione. Ma preferiscono i criminali agli africani che sgobbano al posto loro: peccato...".
Perché, si chiede Feltri, non sparano sulla 'ndrangheta che li opprime? E' solo una questione di rapporti di forza. ''Gli extracomunitari sono poveri e debolissimi, brutti e sporchi: bersagli ideali. Mentre la criminalità organizzata , che tiene in scacco le forze dell'ordine e lucra sul lavoro della gente di qualsiasi colore, è forte violenta e vendicativa e, quindi, conviene non toccarla''.
Feltri nel suo editoriale ribadisce come già ha fatto ieri, che ''i negri hanno ragione'' e che ci troviamo davanti al ''primo episodio allarmante di intolleranza''. Perché, continua il direttore del 'Giornale' il rischio è che "la rabbia di Rosarno possa essere contagiosa e fare danni in varie altre zone del Mezzogiorno dove l'agricoltura si avvale di 'schiavi africani' per essere competitiva e sopperire alla mancanza di manodopera locale".
Fonte:adnkronos.com

venerdì 8 gennaio 2010

DAL PROSSIMO ANNO TETTO 30% PER ALUNNI STRANIERI

Dal prossimo anno scolastico gli studenti stranieri non potranno superare il 30% degli iscritti. E' quanto prevede una nota, inviata dal ministero dell'Istruzione, Universita' e Ricerca a tutte le scuole. La nota contenete le ''indicazioni e raccomandazioni per l'integrazione degli alunni con cittadinanza non italiana'' prevede che ''il limite del 30% entrera' in vigore dall'anno scolastico 2010-2011 in modo graduale: verra' infatti introdotto a partire dalle classi prime sia della scuola primaria, sia della scuola secondaria di I e II grado''.
fonte:adnkronos

sabato 2 gennaio 2010

Napolitano: ''Italia unita. Fiducia e riforme condivise per superare la crisi''

Unità della Nazione, occupazione, i giovani come risorsa del Paese. E poi il grande tema delle riforme, parlando di fiducia e speranza per un Paese che sa reagire alla crisi e deve essere più unito. Il capo dello Stato Giorgio Napolitano (nella foto), nel messaggio di fine anno, il quarto del suo settennato al Colle, ha tracciato l'agenda delle questioni sulle quali la politica deve dare risposte nel nuovo anno. Il presidente della Repubblica, che ha parlato 19 minuti nel suo il primo messaggio agli italiani rintracciabile anche online su YouTube, ha espresso solidarietà al premier Silvio Berlusconi per l'aggressione subita a Piazza Duomo a Milano, rivolgendo un pensiero un pensiero alle popolazioni colpite dal terremoto in Abruzzo e a quelle colpite dalle ultime alluvioni, eventi tragici nei quali tuttavia il paese ha saputo dare prova, ha rimarcato, di grande solidarietà.
Occupazione - L'Italia ha pagato un prezzo alto alla crisi e nel 2010 a rischio ''è soprattutto l'occupazione''. Napolitano ha sottolineato che "si è fatto non poco per salvaguardare il capitale umano, ma hanno pagato, in centinaia di migliaia, i lavoratori a tempo determinato i cui contratti non sono stati rinnovati e le cui tutele sono rimaste deboli o inesistenti; e indubbia è oggi la tendenza a un aumento della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile".
Giovani - ''Se c'è una cosa che non ci possiamo permettere - ha rimarcato il Colle - è correre il rischio che i giovani si scoraggino, non vedano la possibilità di realizzarsi, di avere una occupazione e una vita degna nel loro, nel nostro Paese. Ci sono nelle nuove generazio ni riserve magnifiche di energia, di talento, di volontà: ci credo non retoricamente, ma perchè ho visto di persona come si manifestino in concreto quando se ne creino le condizioni''.
Crisi - ''Abbiamo vissuto mesi molto agitati sul piano politico - ha ricordato il presidente Napoilitano - ma ciò non deve impedirci di vedere come si sia operato in concreto da parte di tutte le istituzioni, realizzandosi, nonostante i forti contrasti, anche momenti di impegno comune e di positiva convergenza''. ''Nello stesso tempo, nel tessuto più ampio e profondo della società si è reagito alla crisi con intelligenza, duttilità, senso di responsabilità, da parte delle imprese, delle famiglie, del mondo del lavoro''.
Il Sud - Nel messaggio dal Quirinale il mezzogiorno ha avuto un ruolo centrale. "L'economia italiana deve crescere di più e meglio che negli ultimi quindici anni: ecco il nostro obbiettivo fondamentale", ha scandito Napolitano. Perciò, ha indicato il presidente, "deve crescere molto più fortemente il Mezzogiorno. Solo così, crescendo tutta insieme l'Italia, si può dare una risposta ai giovani che s'interrogano sul loro futuro".
Riforme - Su questo tema la riflessione del capo dello Stato ha indicato il bisogno di un confronto sereno tra le forze politiche. "Più crescita, più futuro per i giovani, più equità sociale. Sappiamo che a tal fine ci sono riforme e scelte da non rinviare: proprio negli scorsi giorni - ha ricordato Napolitano - il governo ne ha annunciato due su temi molto impegnativi, la riforma degli ammortizzatori sociali e la riforma fiscale". Ma per mettere mano alle riforme, compresa quelle della seconda parte della Costituzione e della giustizia, è "essenziale - ha ricordato il capo dello Stato - che siano sempre garantiti equilibri fondamentali tra governo e Parlamento, tra potere esecutivo, potere legislativo e istituzioni di garanzia, e che ci siano regole in cui debbano riconoscersi gli schieramenti sia di governo sia di opposizione".
Riforma fiscale - Proprio la riforma del fisco è "assolutamente cruciale, non si può fare con rattoppi, ma con analisi e una proposta d'insieme" e insieme si deve affrontare "il problema durissimo del debito pubblico".
Etica e politica - Per Napolitano "si dovrebbero ormai, da parte di tutti contenere anche nel linguaggio pericolose esasperazioni polemiche, si dovrebbe contribuire a un ritorno di lucidità e di misura nel confronto politico", tornando ad auspicare un maggiore clima di collaborazione e di serenità.
Carceri - ''È necessario essere vicini a tutte le realtà in cui si soffre - ha detto a chiare lettere Napolitano - anche perché ci si sente privati di diritti elementari: penso ai detenuti in carceri terribilmente sovraffollate, nelle quali non si vive decentemente, si è esposti ad abusi e rischi, e di certo non ci si rieduca''.
Attenzione al razzismo - Il Quirinale dice sì alla sicurezza, ma le politiche volte ad affermare la legalità "e a garantire la sicurezza, pur nella loro severità, non possono far abbassare la guardia contro razzismo e xenofobia, né possono esser fraintese e prese a pretesto da chi nega ogni spirito di accoglienza con odiose preclusioni".
Terrorismo - Napolitano ha poi guardato con preoccupazione alla minaccia del terrorismo ma, ha anche ricordato che "nuove luci per il nostro comune futuro sono venute dall'America e dal suo giovane presidente, sono venute da tutti i paesi che si sono impegnati in un grande processo di cooperazione e riconciliazione, sono venute dalla nostra Europa, che ha scelto di rafforzare, con nuove istituzioni, la sua unità e rilanciare il suo ruolo, offrendo l'esempio della nostra pace nella libertà".
''In realtà - ha detto in conclusione il presidente - non è vero che il nostro paese sia diviso su tutto: esso è più unito di quanto appaia se si guarda solo alle tensioni della politica. Tensioni che è mio dovere sforzarmi di attenuare. E' uno sforzo che mi auguro possa dare dei frutti, come è sembrato dinanzi a un episodio grave, quello dell'aggressione al presidente del Consiglio: si dovrebbero ormai, da parte di tutti, contenere anche nel linguaggio pericolose esasperazioni polemiche, si dovrebbe contribuire a un ritorno di lucidità e di misura nel confronto politico. Io posso assicurarvi che sono deciso a perseverare nel mio impegno per una maggiore unità della nazione: un impegno che richiede ancora tempo e pazienza, ma da cui non desisterò''.
fonte:adnkronos